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venerdì 29 giugno 2012

Aiuto economico, per chi ha ricevuto ingiustizia.

Aiuto economico, per chi ha ricevuto un'Ingiustizia.

In questo nostro Nuovo Post, vogliamo raggruppare tutte quelle persone dei casi che ci hanno scritto che hanno bisogno di un aiuto economico urgente o di sostegno concreto, oltre che morale insomma; di modo che, chi abbia più mezzi di noi, possa se lo desidera aiutarle o indirizzarle, al meglio.

Cogliamo l'occasione per ricordare che, noi di denunce in rete, non chiediamo e non chiederemo MAI soldi; al massimo segnaliamo, come ora, i conti correnti o le e-mail degli Utenti che hanno bisogno. Ma mai saremo noi a chiedervi soldi nel caso qualcuno vi scriva a nome nostro e lo faccia, sappiate che non siamo noi, insomma. Noi non abbiamo nessun conto corrente da dare al pubblico, semplicemente perchè mai chiederemo soldi per i nostri servizi offerti. Al massimo, scambio di tempo o di favori; soldi, mai.

E ora, iniziamo con le Segnalazioni. La prima è di Edi, la signora che ci aveva scritto e il cui post è stato censurato, non da noi, ma dall'autorità giudiziaria, senza motivo logico a nostro avviso.

Ecco il suo Appello disperato.
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Sostegno Economico per la Signora Edi

Buona giornata. Sono Edi. Due parole per segnalare che le cose peggiorano rapidamente. Dopo la sconfitta in appello del 19 giugno ora gli avversari reclamano 9000 euro di spese legali perchè avendo perso tocca a me pagare. Quando questo calvario è iniziato, nel 2008, mi era stato assicurato da chi mi "difendeva" che le spese legali in una causa di lavoro erano compensate. Ora mi ritrovo a non avere questa cifra (non lavoro dal 2008) e a non essere nullatenente, essendo proprietaria della casa in cui abito. Non so onestamente che pesci prendere. Rivendicando ciò che mi spettava ho finito per rimetterci in serenità, salute, soldi, ecc. Se potete aiutarmi, sono qui, l'unico sito che risponde alle lettere siete Voi. Cordialmente Edi

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In tribunale, non ho mai potuto parlare e raramente hanno potuto farlo i miei difensori. Illustro qui le mie conclusioni e userete quello che Vi sembrerà più inerente. Il Dott. Eligio Andrea Ajroldi innanzitutto non è nuovo alla giustizia: nel 1982 è iniziato il processo per l’omicidio colposo di Maura Gay, morta di parto insieme alla sua bambina. Difeso dall’avv. Giovanni Lageard (massone come lui) risultò colpevole anche in cassazione per “negligenza e imperizia” perdendo la condizionale. Il dott. Roberto Pia, medico di guardia, lo aveva chiamato invano durante la notte di Pasquetta, quando l'eclampsia iniziava a uccidere Maura (23 anni) e la sua bimba. Altre cause con le stesse imputazioni si sono concluse con dei patteggiamenti tramite le assicurazioni. Quando morì Maura Gay, Ajroldi non era assicurato e l’allora presidente Asl, Francesco Camusso, fece un falso perché risultasse invece assicurato a cura dell’azienda ospedaliera, che pagò i familiari della scomparsa. I familiari di Maura Gay erano rappresentati dalla compianta Maria Magnani Noya, tramite l’UDI. Negli anni ’70 una causa di lavoro intentata da Lucia Badariotti, baby sitter dei suoi figli, lo ha visto perdente. Moltissime colf hanno lavorato in nero presso la famiglia Ajroldi: Dolores Minati, residente prima a Pinerolo e poi a Bibiana, ha lavorato in nero per loro senza contributi per oltre quarant’anni. Sempre in nero era loro inquilina e fu licenziata e sfrattata da un giorno all’altro. Una sorte non troppo diversa venne riservata a Jolanda Hugues di Pinerolo, che ha fatto le pulizie nello studio in cui lavoravo, dal 1989 al 1991: nel 1991 le è stato diagnosticato un tumore ed è stata licenziata pur essendosi ristabilita. Dal 1992 fino ad oggi, ha pulito lo studio Ajroldi in Viale Cavalieri d’Italia 18, Ersilia Balangero Monasterolo di Pinerolo, sempre in nero.

Ci si chiederà come mai, alle soglie del terzo millennio, tante donne abbiano accettato dei compromessi pur di raggranellare uno stipendio decisamente esiguo. Va sottolineato che nelle nostre valli la crisi è iniziata diverso tempo fa, con la chiusura di moltissime fabbriche, a partire dagli anni ’70. Inoltre, in una comunità ristretta, i dipendenti di una persona nota vengono considerati quasi una proprietà dalla mentalità collettiva, come ai tempi degli schiavi, e non è semplice trovare una sistemazione diversa. Occorre inquadrare la vicenda in un contesto provinciale, arretrato rispetto alla città.

Venendo a me: il dottore sostiene che mi ha licenziata perché la sua attività era in crisi. In realtà, egli esercita tuttora, a quattro anni di distanza. Poteva chiedere caso mai la cassa integrazione per il dipendente unico allora già in vigore (ne usufruisce a intermittenza proprio dal 2008 la mia amica Mariarosa Benedetto, unica dipendente di un architetto). Potevamo valutare una riduzione del mio orario. Oppure, tramite le sue conoscenze, poteva ricollocarmi altrove lui stesso. Perché non fece nulla di tutto questo, limitandosi a chiudermi fuori dall’ufficio senza preavviso e a licenziarmi senza referenze ?

Il giudice Claudio Canavero, che ha favorito sfacciatamente l’avversario, discende da una vasta dinastia di pazienti del ginecologo medesimo: le signore Canavero che per decenni hanno affollato il nostro ambulatorio. Al medico è bastata una telefonata per vincere la causa. Prima di Canavero, si sono avvicendati intorno alla vertenza, ben due altri giudici: il giudice Salerno, che mi ha subito riconosciuto la categoria superiore fin dal 1977, e il giudice Baldi, che ha riammesso i miei testimoni. Solo Canavero si è votato al ginecologo. Emettendo una sentenza fulminea, distruttiva e male articolata.

Tutti i testimoni del dott. Ajroldi sono legati a lui da precisi interessi pratici dimostrabilissimi e quindi sono poco attendibili. Gaetano Consiglio, suo amico, gli porta da visitare gratuitamente tutte le donne della sua famiglia da molti anni. Nicoletta Ughetto, avvocato senza scrupoli del foro di Pinerolo, è legata a lui da profonda amicizia storica ed è sua paziente insieme alla mamma e alla sorella. Carla Beltramino Mensitieri è sua paziente e sua commercialista. Samuel Alessandra è sua paziente ed è dipendente dello studio Beltramino Mensitieri, dove cura la contabilità del Dott. Ajroldi. Hanno quindi deposto davanti al giudice del lavoro quattro testi che non volevano perdere il medico di famiglia, né un cliente facoltoso per cui fanno carte false nel caso delle due commercialiste. Le due commercialiste, Beltramino e Samuel, sanno bene che il medico rilascia regolari fatture per poi distruggere le copie invece di registrarle. Difendendo lui difendevano loro stesse. Tutte le signore in questione sono pazienti del dott. Ajroldi da sempre, e sappiamo quanto sia seccante per una donna cambiare specialista, soprattutto se non deve pagarlo. Si tratta inoltre di signore vip che frequentano gli stessi club, i medesimi salotti, ecc. E’ lampante che del medico operante nel solo ospedale pinerolese possono avere bisogno, di me no. Nicoletta Ughetto abita in Via Parri a Torre Pellice, proprio dove sto io e per puro caso il mio alloggio è stato massacrato dai vandali per due volte nell’imminenza delle udienze, come risulta dal verbale dei carabinieri che Vi ho consegnato con tutti gli altri documenti. Chi meglio di lei, che allora parcheggiava nel box accanto al mio nell’autorimessa comune, poteva sapere quando non ero a casa ??

Diversa la posizione dei miei testimoni, perchè non ho nulla da condividere: la presidente del Telefono Rosa Piemonte, Luciana Menzio (il giudice ha scritto Cianamenzio!) non è legata a me da alcun interesse. Dal 1990 al 2008 ho parlato al Telefono Rosa della situazione in cui mi trovavo sperando che mi trovassero un altro impiego a Torino. Mi hanno sempre ascoltata con grande disponibilità, ma per il lavoro non sapevano cosa fare.

Angioletta Benedetto ha lavorato a lungo presso l’Asl di Torre Pellice, era a contatto con i servizi sociali e i nostri figli si sono sempre frequentati. Anche a lei chiedevo di trovarmi un altro lavoro.

Maria Grazia Roatta, nota come Grazia Mirti, mi ha insegnato a redigere l’oroscopo di Gramigna per il settimanale “Monviso” e ha raccolto le mie confidenze.

Nessuna delle tre era legata a me da vincoli pratici di interesse, come invece accadde nel caso dei testi di Ajroldi.

La quarta testimone è mia mamma, Ilda Baret Morini, la sola ad essere al corrente dei miei orari per oltre trent’anni. Una donna di settantanove anni che certamente non direbbe il falso per nessuna ragione.

Non c’è porcheria a cui gli avversari non si abbasserebbero per ottenere infiniti rinvii che mirano a portarmi al suicidio.

Non è un caso che io sia arrivata a Parma in cerca di salvezza.

Alla mia età, non si ha più un piano B: i miei ammortizzatori sociali sono finiti nel 2009. Non ho diritto a nulla a livello di mobilità perché i miei ex datori di lavoro non hanno dichiarato mai lo stato di crisi, né hanno chiesto la cassa integrazione per me. Sono sola e ho bisogno del denaro che mi spetta.

Cordialmente,


Edi Morini

Via Parri 5

10066 Torre Pellice (To)

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Carissimi, un saluto. Purtroppo non porto buone notizie. Sicuramente ricordate la mia storia: dopo una vita di lavoro, mi ritrovavo con due cause di lavoro in corso a 53 anni. Il 4 giugno ho vinto la causa contro il giornale per cui ho lavorato al mattino dal 1989 al 2011. Ma il direttore\editore\proprietario unico, Silvio Mondino di Pinerolo, è un finto nullatenente e sarà difficile strappare il dovuto. Il 19 giugno invece ho perso la causa in appello a Torino con il medico (Eligio Andrea Ajroldi di Pinerolo), per la seconda volta sconfitta netta con spese a mio carico. Uno schiaffo ai diritti dei lavoratori e un sopruso nei confronti di una persona sola e disoccupata. Alle 10 gli avvocati delle due parti sono entrati per discutere l'appello, alle 10 e 15 circa sono usciti e nel pomeriggio ho saputo di aver perso anche la strada per tornare a casa. Ho avuto l'impressione di una sentenza "già scritta". Resta ancora la cassazione, ma i tempi diventano biblici.... E aver promosso due cause di lavoro è il modo più semplice per NON trovare altro lavoro stabile. Bacioni,

Edi

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Il 4 giugno ho vinto la causa di lavoro che mi opponeva al settimanale "Monviso" con cui ho collaborato dal 1989 al 2011. A occuparsi scrupolosamente della vertenza è stato il giudice Gianni Reynaud del tribunale di Pinerolo. Sono stata difesa dall'avv. Nicola Virgilio dello studio De Filippi, consigliatomi a suo tempo da Adriano Bertinelli del Cub di Parma. Domiciliataria l'avv. Monica Ferrari di Pinerolo. Ben diverso purtroppo il risultato del 19 giugno per la causa in appello a Torino contro Eligio Andrea Ajroldi, il medico per cui ho lavorato dal 1977 al 2008. Sono stata rappresentata dal medesimo legale dello stesso studio. Nella replica all'appello la controparte citava il mio intervento su Denunce in Rete e su Facebook. Alle 10 gli avvocati delle due parti sono entrati e dopo un breve intervallo di tempo sono usciti. Al pomeriggio mi è stata comunicata una sentenza evidentemente "già scritta", totalmente negativa. In pratica non c'è stato modo di replicare concretamente alle accuse della controparte. Di solito, le cause in appello durano molto più a lungo e si possono integrare con vari documenti. Qui, solo un fulmine a ciel sereno. Onestamente, non mi è sembrata una cosa seria. Sarà diverso in cassazione ? La situazione già descritta non è migliorata: dal 2008 non ho un lavoro regolare, sono sola e chiedo un aiuto pratico a chiunque voglia spingersi oltre luoghi comuni consolatori, frasi fatte, consigli. Cordialmente,

Edi Morini
Via Parri 5
10066 Torre Pellice
cell. 347 5785363
tel. 0121 91423
edimorini129@hotmail.com
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Aiuto economico, per "Signora Down"

Buonasera sono Anna Romano, vorrei brevemente raccontarvi la mia storia, sono una socia dell’ANFFAS ONLUS di Roma da 40 anni, ho una sorella affetta dalla sindrome di down, che ho cresciuto e che ora ha 57 anni e da quando mori’ nostra madre me ne sono presa cura sempre e solo io.
Mi rivolgo a voi perché racchiudete molte persone.
Introduco subito il motivo per cui vi scrivo:
visto il momento particolare e di grande crisi, un momento per me arrivato al limite, e con grande difficoltà lo scrivo, in quanto nonostante abbiamo altri due fratelli (sorella e fratello) quindi una famiglia, che in modo naturale, in quanto appunto famiglia dovrebbe aiutare o quantomeno sostenere anche solo a livello emotivo (come io ho fatto con loro in passato) queste due persone non si sono mai interessati a nostra sorella.
Ora ci ritroviamo anche con mia figlia, sole nell’ affrontare un periodo di disagio, per questo motivo vi scrivo.
Sto cercando una persona che possa fornirmi un prestito, che mi dia la possibilità di poter prendere delle decisioni e risollevarmi, e che dopo accertate e ben accurate verifiche sulla mia persona, ovviamente, possa aiutarmi, e sia ben chiaro che io ho intenzione di pagare con i giusti interessi tale eventuale prestito e che si tratta solo di una situazione momentanea.
Le ingiustizie che ho vissuto sono molte, soprattutto l’accorgersi che in questa società si è solo dei numeri e che ahimè sembra non contare nulla la storia personale di una persona, e che una intera vita passata sempre nel massimo rispetto e nell’onestà, tutto dimostrabile, non sia rilevante in questa presunta società civile!tra banche private e stato impossibile ricevere aiuti concreti! Sinceramente non so piu’ a chi altro rivolgermi, tutto sembra impossibile in questo periodo, abbiamo anche messo in vendita dei beni quali mobili e quadri ma nulla si muove.

Vi ringrazio per avermi letto e eventualmente dopo ovviamente accurate verifiche sulla mia persona, di poter far girare questa mia lettera con i relativi dati.
Comunque grazie per avermi ascoltato.

Telefono 349/5003138

Anna Romano
risveglio79@yahoo.it

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Aiuto economico o sostegno di qualunque tipo, per Berta Francesco ..

Signore a cui hanno "magistralmente
" rovinato la vita, Banche, Avvocati, Carabiniei, ecc, togliendogli praticamente tutto, anche la "dignità", e che adesso è costretto a vivere di stenti..

Aiutatelo se potete!
berta_francesco@alice.it

Ecco il link al suo post, e alla sua storia:
http://denunceinrete.blogspot.it/2012/08/rovinato-e-raggirato-da-banca.html
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Vi ricordiamo che la nostra mail dove mandarci le vostre segnalazioni, è la seguente:

Contatto: denunceinrete@gmail.com


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(SiamoTuttiGiornalisti.Org)



3 commenti:

  1. Salve a tutti! Sono arivato a disperazione. Dopo 24 anni di matrimonio, mia moglie a deciso di lasciarmi x un altro, e sparita x 2 anni insieme al figlio minorenne (15) premesso ché acasa con me erano rimasti altri 2 (21, 24) ani, quindi sapevano quello che la mamma stava facendo.Bene , la moglie e tornata dopo 2 anni , come niente non fosse. Si come lei a 2 case di proprieta (1 in bene comune) abiamo deciso che io posso rimanere in quella comune.Siamo andati dal av. e abiamo firmato la sep. consensuale. Si come lei non a lavorato mai o deciso di pagarli le utenze domestiche, sempre consultando av. (pagato) dicendomi che potevo anulare quando volevo.Non e stato cosi. La moglie mia buttato fuori .Mi trovo in affitto (400 €), ( 300 €) le sue utenze,(250 €) alimenti x figlio e (400 €) mantenimento x moglie deciso dal giudice 1 messe fa (Palermo).Quindi, la moglie a tradito , a inganna to me e io devo pagare? Io guadagno (1400 €) come faccio a sopravvivere .dove devo andare? Sono solo, i miei genitori non ci sono più. O fatto ricorso però anche questo avvocato non promette nulla. O spesso (4000 €) finadesso e niente.x favore se ce qualcuno che mi può aiutare! Grazie!

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  2. Anonimo, se non metti un tuo contatto o una tua mail, sarà un po' difficile.. .

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  3. Anonimo. La mia email e marilenamatei@libero.it.

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